Ecco uno dei motivi per cui i nostri figli si sentono orgogliosi di essere italiani: un rapporto di sangue che mai bisogna interrompere. I nostri figli sono una ricchezza per la nostra Italia. Ministro Tajani, la legge va migliorata, non abrogata. Bisogna andare incontro alle persone e alla nostra discendenza. Il diritto di sangue è l’orgoglio della nostra storia
Belfiore Bologna nasce a San Marco dei Cavoti (Benevento) il 10 giugno 1936. Professione: sarto. Inizia a lavorare nel suo paese a 12 anni per intraprendere il mestiere di sarto. Si trasferisce in Toscana, dove completa il suo mestiere, perfezionando le tecniche di taglio e cucito. Gli anni trascorsi in Toscana gli permettono di perfezionare la lingua italiana, abbandonando il dialetto del suo paese natale, e di stringere nuove amicizie.
All’età di 20 anni, conosce una persona che lo invita a recarsi in Venezuela per intraprendere il suo mestiere di sarto, precisamente a Caracas. Caracas è una grande città dove sono necessari bravi artigiani, essendo la capitale del Venezuela. Il suo amico gli dice che il Venezuela è un paese ricco, dove si può anche fare fortuna, perché pagano bene gli artigiani e il valore del bolívar è alto, permettendo di tornare in patria con dei soldi. Così, nel 1956, decide di emigrare a Caracas, partendo da Genova con destinazione La Guaira, porto di sbarco. Il viaggio atlantico dura 12 giorni sulla nave “Lucania” della compagnia Italia Navigazione. Ad attenderlo al porto di La Guaira c’è il suo amico, che lo conduce a Caracas, dove per i primi tempi è suo ospite. Così inizia la sua odissea e la prima sistemazione.
Caracas è una bella e grande città, piena di verde e cosmopolita, con molti stranieri: italiani, portoghesi, spagnoli, arabi, e altri. È un paese accogliente e non vi è razzismo. Inizia a lavorare in una sartoria di un connazionale al centro di Caracas, vicino a una importante piazza dedicata a Simón Bolívar, dove si può attraversare solo se si indossa una giacca e cravatta. Simón Bolívar è il liberatore del Venezuela, e c’è un gran culto e rispetto nei suoi confronti. Difronte alla Piazza Bolívar si trova il Palazzo Municipale, vicino anche al Palazzo del Governo. In quel periodo il Presidente del Venezuela era il generale Marco Pérez Jiménez.
Nel 1960, inizia un’attività in proprio aprendo un negozio di abbigliamento per uomo oltre alla sartoria. Ha un’ottima clientela, lavora ed è contento, perché può inviare dei soldi alla propria famiglia in Italia e aiutare i suoi concittadini. Si considera figlio dell’emigrazione, necessitato a emigrare dopo la guerra. L’emigrazione italiana in Venezuela ha dato molto aiuto all’Italia, costruendo e comprando terreni agricoli, oltre agli aiuti economici inviati ai propri familiari.
Belfiore Bologna, nel 1970, contrae matrimonio con la signora Carmen Teresa Mescalina, venezuelana, di professione segretaria presso un’azienda dello stato venezuelano. Ha un matrimonio magnifico e, fino ad oggi, è unito alla propria moglie Carmen, che gli ha dato tre magnifici figli. Acquista la cittadinanza venezuelana e perde la cittadinanza italiana, poiché il governo venezuelano richiede al cittadino straniero di naturalizzarsi per motivi di lavoro. Belfiore, pur avendo acquisito una cittadinanza diversa dalla sua, è sempre rimasto legato alla madrepatria, in quanto non ha fatto atto di rinuncia. Oggi possiede anche la cittadinanza italiana, pertanto è un doppio cittadino. I suoi figli parlano perfettamente la lingua italiana e non il dialetto del loro paese.
Possiede una casa in Italia, nel suo paese d’origine, e un terreno agricolo, che visita normalmente ogni anno. Dal suo matrimonio nascono tre figli:
1.Marco Teodoro, che si è laureato all’Università Centrale del Venezuela in medicina. Attualmente esercita la professione di medico chirurgo negli USA, lavorando presso il Baptist Hospital di Miami, specializzandosi in cardiologia e interventi chirurgici come primario di un ospedale di fama internazionale. Pur essendo di cittadinanza venezuelana e americana, aspira alla cittadinanza italiana, essendo figlio di padre italiano. Visita spesso l’Italia e partecipa a conferenze in materia di cardiologia, e si reca ogni anno in Italia per le vacanze e per far coltivare la terra dei genitori.
2.Anna Bella Bologna, che nasce a Caracas, ha studiato in Venezuela e in Italia. Si è laureata in Odontologia all’Università Centrale di Caracas e si è specializzata in Europa. Oggi ha uno studio di odontologia estetica a Caracas, insieme al marito, ed è cittadina italiana, essendo in possesso di doppia nazionalità.
3.Belfiore Bologna, che porta il nome del padre, si è laureato in Architettura all’Università Centrale di Caracas e si è specializzato al Politecnico di Torino. È di cittadinanza italiana e oggi vive in Nuova Zelanda, dove esercita la professione di architetto ed è all’avanguardia nella sua materia, sia come professore che come libero professionista. Inoltre, è vice console onorario in Nuova Zelanda, al servizio della comunità italiana residente.
Come si evince, il signor Belfiore Bologna è stato ed è un emigrante italiano che ha dato lustro alla propria nazione d’origine. Anche se per motivi di lavoro si è dovuto naturalizzare e acquisire la cittadinanza venezuelana, ne è fiero, poiché il Venezuela gli ha dato la possibilità di crescere e diventare un commerciante e un ottimo artigiano. I sentimenti sono rimasti quelli trasmessi dai propri genitori, esempio di lavoro e onestà.
Nel 2020 riacquista la cittadinanza italiana e concede la cittadinanza italiana ai due figli minori, mentre Marco Teodoro, il medico chirurgo, è rimasto venezuelano. Queste sono le peculiarità della nostra legge in materia di cittadinanza. Nella stessa famiglia ci sono due figli di cittadinanza italiana e il primo genito straniero. Tutti i figli sono legati alla madrepatria, si recano in Italia per le vacanze e contribuiscono alla ricchezza della patria natale.
Questo è il legame che unisce i nostri emigranti con l’Italia, che non hanno mai dimenticato la loro madrepatria e che sono esempio ed orgoglio della nostra madre patria. Il signor Belfiore Bologna è un esempio di italianità, avendo generato tre figli professionisti all’avanguardia, che non solo contribuiscono al Venezuela ma al mondo intero con la loro esperienza e volontà di essere. L’Italia dovrebbe essere riconoscente alla nostra emigrazione, specialmente a quella del Venezuela, che ha dato tanto alla nostra patria, meritando riconoscimenti adeguati.