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L’Odissea dei Pensionati:

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Mi ha chiamato il signor Enzo Camolino, ex impiegato del Consolato che ha lavorato lì per ben 40 anni, pregandomi di intervenire presso l’ufficio consolare affinché possa avere la possibilità di autenticare la firma sul formulario rilasciato dalla banca e consegnatogli tramite la casa di cambio ITALCAMBIO, senza effettuare la prenotazione, poiché non è fornito di mezzi telematici. Gli ho risposto di presentarsi direttamente, perché essendo anziano sicuramente l’avrebbero atteso.

Mi domando perché l’impiegato responsabile dell’Ufficio Pensioni, che conosce le procedure e sa benissimo che ogni anno la banca richiede i certificati di esistenza in vita ai pensionati; in caso contrario, si sospende il pagamento della pensione.

Perché il Consolato Generale non si mette d’accordo con i patronati e la casa di cambio “ITALCAMBIO” per agilizzare il processo e fissare a priori gli appuntamenti e l’autenticazione della firma? In questo modo, i pensionati non incontrerebbero problemi di prenotazione. Avrebbero un appuntamento predisposto al momento del ritiro del certificato presso la casa di cambio.

Bisogna tenere presente che si tratta di persone anziane, a volte con uno stato di salute non perfetto, che non sempre sono fornite di mezzi elettronici e sono costrette a chiedere aiuto ad amici, parenti o familiari, non sempre disponibili.

Programmando gli appuntamenti, si eviterebbe la necessità di prenotazione, poiché già prestabiliti al momento della consegna del certificato da parte della casa di cambio.

Basterebbe che il Consolato si mettesse d’accordo con la casa di cambio e i patronati affinché, al ritiro dei certificati di esistenza in vita da autenticare presso gli uffici consolari, venga fissato il giorno in cui l’interessato deve presentarsi al Consolato per autenticare la firma.

Il Consolato dovrebbe confermare alla casa di cambio il numero di pensionati che può ricevere giornalmente, fermo restando la data di chiusura della campagna dei certificati di esistenza in vita.

Infine, se una persona anziana si presenta in Consolato senza appuntamento, non si dovrebbe respingere, bensì aiutarla a risolvere il problema.

Bisogna tenere presente che moltissime persone vivono lontano dagli uffici consolari e che non hanno mezzi propri; molti devono usare mezzi di trasporto non facili in questo Paese oppure vedere se un familiare è disponibile ad accompagnarli.

UGO DI MARTINO

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